“Non sei fatto per la solitudine”, da solo non vai da nessuna parte perché il tuo cuore ama il suono delle voci delle persone che ami e che ti amano, perché in fondo in fondo – lo sai bene – non ti spaventa tanto un problema, quanto il dolore di affrontarlo da solo.
“Non sei fatto per la solitudine” perché riconosci che spesso passi il tempo a scrollare i social perché non hai accanto qualcuno a cui raccontare – anche in silenzio – il tuo “grazie perché ci sei”.
“Non sei fatto per la solitudine” anche quando ti accorgi che non c’è fibra ottica che possa riempirti il cuore con la sua grande quantità di Giga a disposizione per social o serie TV!
Il cuore, poi! Assomiglia sempre più ad un motore di ricerca che ti restituisce i risultati migliori … solo se cerchi usando le parole giuste. Ed in questi tempi che avrebbero dovuto vederci migliori, la prima parola giusta da tornare a dire per tirarci fuori da una latente solitudine che ci abita dentro e fuori è “noi” o, meglio, riconoscere che oltre l'”io” c’è e deve esserci un “tu”. Scriveva il filosofo personalista Emmanuel Mounier che “La prima esperienza della persona è l’esperienza della seconda persona: il tu, e quindi il noi, viene prima dell’io, o per lo meno l’accompagna”.
Il cuore, questo centro nevralgico della vita che nella Bibbia custodisce non solo i sentimenti, ma anche i pensieri (“ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore), le scelte.
E allora? Adesso che la scuola è finita che farai?
Permettimi di darti qualche suggerimento (un paio sono i miei, l’ultimo è di un professore speciale).
1. Il primo suggerimento: fa’ qualcosa di bello e utile per gli altri, dai una mano in oratorio, passa del tempo con i tuoi nonni, con qualche amico che non sa come dirti che – proprio come te – ha paura di passare un’estate da solo: non è fatto per la solitudine. Non lo sei neanche tu.
2. Secondo ed ultimo suggerimento: trova il tempo per ritrovare te stesso e fallo in compagnia di Dio (gli strumenti non mancano: se hai bisogno di un consiglio, scrivimi pure). Fidati, la meditazione e la preghiera non sono tempo perso: sono il modo migliore per andare al cuore delle tue giornate e viverle in pienezza.
Dopo gli alti e bassi di un anno scolastico (tra DAD e compagnia l’anno è trascorso veloce) in cui molte nostre relazioni hanno dovuto affrontare la prova del fuoco (ora sai chi ti è rimasto ancora accanto), abbiamo bisogno di fare tesoro di un piccolo grande insegnamento: la più grande comunione nasce quando sai accogliere l’altro con le sue luci e le sue ombre perché hai accolto le tue luci e le tue ombre quando riesci a riconoscere la voce – quella di Dio – che ti sussurra all’orecchio del cuore “tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima” (Isaia 43, 4). Talvolta hai riconosciuto quelle parole nel sorriso di chi riesce a farti sentire vivo anche quando la tua fragile autostima è finita sotto i piedi (tuoi e degli altri).
3. Infine, prendi in considerazione il prezioso suggerimento del grande Prof. Vincenzo Schettini de La fisica che ci piace, “vai in vacanza, ma continua a leggere, meglio se libri di carta, il giornale … resta connesso con la realtà” (clicca qui per il video)
Allora, buona estate!