Con molta probabilità chi legge ricorderà una trasmissione televisiva per ragazzi – “Art-Attack” – in cui il conduttore mostrava come dare forma con materiali poveri a quel personalissimo attacco d’arte (si legga pure stupore, creatività e voglia di realizzare qualcosa) che giace nascosto in ciascuno di noi.
In tempi di quarantena potrebbe aversi l’impressione che tutti siamo stati colpiti piuttosto da un “Word-Attack”, un attacco di parole dovuto al fatto di essere costretti a rimanere in casa e ad usare le finestre di un browser internet o di un social network per far sentire la nostra voce. E questa è una cosa buona. Lo dico/scrivo sinceramente!
Ma … c’è un “ma” ed è legato al rischio che – si perdoni il gioco di parole – che l’attacco di parole possa rivelarsi come l’occasione per riversare nel mare del web parole d’attacco verso qualsiasi cosa e verso chiunque in un momento in cui – è bene ribadirlo con garbata fermezza – non conta solo il contenuto dei nostri messaggi, ma anche la carità relazionale che useremo verso gli altri nelle forme quotidiane del comunicare.
Se in questo tempo ci mancherà la virtù della prudenza nell’uso delle parole e delle immagini, ci ritroveremo tra coloro che il premio Nobel per la letteratura 2018, la scrittrice polacca Olga Tokarczuk, in suo articolo comparso sul Corriere di qualche giorno fa additava come “estroversi iperattivi” che scrivono, dicono, trasmettono, inoltrano … in un valzer senza pause tra verità e fake news.
La Santa Pasqua ci ricordi che questa quarantena può essere accolta, dunque, come una possibilità per mettere ordine nella vita (S. Ignazio di Loyola docet) e riscoprirvi dentro le inedite opportunità per passare con Dio dalla schiavitù al Servizio: “A chi pregando chiede pazienza credi che Dio dia pazienza? O dia invece l’opportunità di essere paziente? A chi chiede coraggio Dio lo concede o dà l’opportunità di essere coraggiosi? A chi chiede la gioia di una famiglia più unita credi che Dio regali sentimenti rassicuranti o l’opportunità di dimostrare amore?” (film “Un’impresa da Dio”). Si radichi nelle nostre giornate, dunque, un rinnovato e filiale attaccamento alla Parola di Dio.
In questo numero oltre alle voci del nostro territorio, leggeremo i messaggi di alcuni amici che ci onorano della loro testimonianza: Sua Ecc.za Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, Sabrina Penteriani, direttrice del periodico della Diocesi di Bergamo e di Raffaele Iaria della Fondazione Migrantes, leggeremo le testimonianze degli operatori sanitari del San Pio di Castellaneta positivi al COVID-19 . Inoltre, un grato ricordo dell’Onorevole Carlo Casini.
A tutti giunga l’augurio più bello da parte della Redazione di Adesso per una Santa Pasqua.
OM