Ritrova la tua voglia di volare

Hai mai paura? No. La prima risposta che dai subito a una domanda così è quella: No. Eppure, se ti fermi un attimo … ne scopri un po’ anche dentro di te. Anche se fai finta di non vederla. Hai voglia di cambiare? …

L’avrai letta anche tu da qualche parte la storia di quel re al quale fecero un regalo speciale: due pulcini di falco. Accolte queste due creaturine, il re le affidò al maestro di falconeria perché fossero addestrate per il volo. Dopo qualche tempo il maestro avvisò il re che uno dei due falchi era addestrato e volava meravigliosamente. Ma l’altro …

L’altro non ne voleva sapere; era rimasto tutto il tempo sul ramo su cui l’avevano posato il primo giorno. Sarà una strana malattia?, pensava dentro di sé il re. Allora iniziò a chiedere consiglio e aiuto a tutti gli specialisti più famosi. Macché!?! Nulla di nulla. Più lo guardava e più si intristiva: il falco rimaneva sempre sullo stesso ramo.

Alla fine, ormai disperato, un giorno il re chiese aiuto anche ai sudditi. E la mattina seguente … il falco volteggiava magnificamente. “Miracolo – gridò il re – Chi è stato? Come ha fatto? Voglio sapere quale tecnica ha usato per riuscirci”. Si sarebbe aspettato qualche scienziato pazzo e, invece, gli presentarono un contadino che con una naturalezza incredibile riferì al re di aver fatto l’unica cosa necessaria: tagliare il ramo su cui il falco si posava.

Talvolta anche noi abbiamo bisogno di qualcuno che – per il nostro bene nonostante le nostre resistenze – ci tagli il ramo su cui ci siamo appollaiati (proprio come i “polli”, capisci a me).

Ma perché fino a quel momento non abbiamo volato? Stavamo comodi? Avevamo paura di staccarci? E da cosa? Un falco non viene al mondo per starsene solo soletto su un ramo.

A me strapiace questo contadino: toglie ciò che il falchetto ritiene importante per fargli scoprire ciò che è essenziale.

Hai presente la distinzione tra importante ed essenziale? Non sono uguali!

Ti confesso che questa storia mi ha fatto pensare ad un episodio del Vangelo di Luca (i primi undici versetti del quinto capitolo) in cui Pietro, dopo una notte senza aver pescato nulla, viene invitato da Gesù a prendere il largo e a gettare le reti, ma cambiando radicalmente punto di appoggio (non più solo la sua esperienza, ma anche una Parola efficace). L’esperto pescatore Pietro si fida (dice “sì” e lo fa davvero) di questo Maestro e cambia il punto di appoggio della sua esistenza: “Sulla tua parola getterò le reti” dice a Gesù. La vita di Pietro e la nostra cambia quando incontriamo chi da noi tira fuori il meglio!

È come se il falchetto – per tornare alla storia di prima – si accorgesse che il vento che si sta insinuando tra le piume delle sue ali non è pericoloso, anzi; è più vero e più vivo di tutte le scuse e gli alibi che ha trovato fino a quel momento per non vivere all’altezza per cui è stato fatto.

Sei arrabbiato perché non ti senti capito? ci sta.

Prova però a trasformare la tua rabbia in determinazione per provare a chiarire a te stesso se sono gli altri che non ti capiscono e devi cominciare tu a capirti e, magari, hai bisogno di qualcuno che ti voglia tanto bene da tagliare il ramo sotto i tuoi piedi.

Ti senti triste perché non sai che fare? Anche la comitiva non ti gasa più come prima? Stai iniziando a pensare che occorre darsi una svegliata?

Inizia con piccoli passi concreti e costanti!

Sul desktop del mio pc ho messo l’immagine che ti lascio qua sotto: mi tiene svegli il cervello ed il cuore … e rompe le scatole alla volontà.

Scusa, sono stato un po’ lungo. Finisco subito.

Sembra che Denzel Washington una volta abbia detto che “a bird sitting on a tree is never afraid of the branch breaking, because her trust is not on the branch but on its own wings“, ovvero (l’avevi già tradotto?) che “un uccello seduto su un albero non ha mai paura che il ramo si spezzi, perché la sua fiducia non è sul ramo ma sulle sue stesse ali”.

“Prendi il largo”, “Prendi il volo” … basta che non resti impanato nei tuoi schemi (pensando di aver capito già tutto) e nella tua pigrizia.

Sveglia il guerriero che è in te!

«La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare» (Jovanotti) 🙂

ps: se l’articolo ti ha suggerito qualcosa di bello per te, lo faresti leggere a qualcuno a cui vuoi bene e che potrebbe aver bisogno di questo messaggio? Sarebbe un bel regalo. Io intanto ti ringrazio già.

Se ti va di parlarne, puoi scrivere a oronzomarraffa@gmail.com

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