Se ci penso un attimo … l’ultima volta che ho detto “grazie” la ricordo a fatica! Eppure tanti doni hanno riempito le mie mani e le mie giornate nonostante la mia distrazione!!!
Lo ammetto, vorrei tanto essere come il samaritano del Vangelo di questa Domenica: è l’unico che, dopo essersi fidato della Parola di Gesù ed essersi messo in cammino, SI ACCORGE di essere stato guarito. Sì, lui se n’è accorto! Esperienza sempre più rara quella di essere consapevoli di sé, di quello che abita il cuore, di quello che ci capita non tanto e non solo attorno, ma proprio addosso, dentro!
Oggi ho chiesto e chiederò ancora a Dio di aiutare me e te ad avere questo sguardo contemplativo nel presente per riconoscere nel primo passo di un cammino fondato sulla sua Parola (“andate”) l’inizio della mia guarigione dalla lebbra della pigrizia, della procrastinazione, della paura di non farcela, del timore del giudizio degli altri.
Corro. Corriamo. Sembra che non sappiamo fare altro. Da Self made man (uomini che si fanno da sé) ci siamo evoluti in Selfie made man (questa non c’è bisogno neanche di tradurla): lo sguardo perso nello schermo di un cellulare trasformatosi da finestra sul mondo a specchio per la nostra brama di segnare il territorio alla ricerca di un like che ci faccia sentire importanti.
Ma noi importanti per Lui lo siamo già: ci riempie di doni ogni santo (per davvero) giorno! … e non ce ne accorgiamo.
Ho chiesto e chiederò ancora l’umile coraggio di dire “grazie” a Lui … anche perché Eucaristia vuol dire proprio “rendere grazie”! Una vita ed uno stile eucaristico!
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Infine, anche se sembra sbucar fuori come un cavolo a merenda – mi serva da lezione l’esempio di quella squadra di rugby – gli All Blacks – che dopo ogni allenamento puliscono gli spogliatoi! Così … giusto per dire 🙂
