Dopo il breve messaggio video del 30 dicembre scorso per finire bene un anno e cominciare meglio il seguente, oggi 2 gennaio ho scelto di fermarmi un pochino per fare offrire una sorta di check-up al mio cuore, ai miei pensieri, ai miei sentimenti e desideri, alle mie speranze ed attese … sono loro – che lo voglia o no – a tenere acceso il motore dei miei giorni.
Serba ordinem et ordo serbabit te.
Un’espressione antica eppure sempre attuale. Corriamo tutti il rischio (io lo sento in modo particolare) di vivere nella confusione più totale ed assordante e – cosa non secondaria – spesso facciamo scelte e prendiamo tante decisioni importanti pur vivendo in questa condizione. Le prendiamo tutte, tranne una: “fermarmi e guardarmi come mi guarda Lui”.
Nel Vangelo di Domenica prossima, ci sarà annunciata la speranza di un incontro che dà sapore alla vita: le tenebre non hanno vinto la luce e noi possiamo incontrare la Sapienza in Gesù Cristo.
Mi domando: chi è sapiente? Quali sono i tratti identitari di una persona sapiente? Cosa deve sapere per essere ritenuta sapiente? Mi domando allora:
SO VIVERE?
Sappiamo bene che talvolta si possono conoscere tanti contenuti, aver letto tanti libri … ma alla fine risulta decisamente più sapiente chi ha attraversato le valli di lacrime, chi ha affrontato con umile coraggio le tempeste della vita e ha imparato ciò che conta davvero: amare.
E io, per vivere, a chi mi ispiro? Dio è entrato nella storia (Gv 1,14): sono consapevole che è entrato anche nella mia per non lasciarla in balìa del caos?
“Chi te lo fa fare? Perché impegnarsi, fare qualcosa invece di poltrire e trovare scuse per ogni cosa?” Me lo fa fare il bisogno interiore che mi ricorda che questa vita va vissuta in pienezza senza sciuparla, ricordando spesso che ogni giorno imparo qualcosa dalla Vita.
Buon anno a tutti.
ps: ringrazio l’autore di questa sapiente vignetta. A buon intenditor …