Ascolti il Vangelo a Messa e ti accorgi che letteralmente il Signore ti inchioda con appena quattro lettere: OGGI.
A me, a te, procrastinatori seriali Lui viene incontro e sussurra “oggi, non andare oltre, non aspettare più lo straordinario che aspetti sempre, non ti raccontare altre storie per rimanere come sei …” oggi IO SONO QUI PER TE.
Onestamente non so cosa abbiano provato gli ascoltatori di Gesù a Nazareth quel giorno quando dopo aver ascoltato le parole di Dio attraverso Isaia (61,1-2), ma so che probabilmente nessun brivido attraverserà il nostro corpo a quelle stesse parole e all’annuncio del loro compimento in Cristo perché noi, in fondo, non ci sentiamo né poveri, né prigionieri, né schiavi, né altro … Non avvertiamo la forza di quelle parole perché noi “stiamo bene così, grazie!”.
Invochiamo uno spiraglio di luce profetico nella nostra vita, ma poi ne temiamo gli effetti; vorremmo che qualcuno ci offrisse un motivo di gioia vera per non essere costretti a procurarcela da soli chissà dove e a indossare una maschera di comodo per continuare ad anestetizzare noi stessi …
OGGI, non domani, Lui viene incontro a ciascuno di noi e ci prende per mano perché la nostra vita assomigli sempre più ad un sentiero e non ad un labirinto senza senso. A patto di riconoscerci con verità tra i destinatari del suo messaggio.
Con le parole di San Riccardo condivise ieri in un gruppo di giovanissimi che nonostante tutto restano sul pezzo, “Turista è chi passa senza carico né direzione. Camminatore chi ha preso lo zaino e marcia. Pellegrino chi, oltre a cercare, sa inginocchiarsi quando è necessario”, ti auguro una buona e santa (per davvero) giornata OGGI.
Dio ti benedica.
donO