Per questo post permettimi un linguaggio diverso dal solito. A me ha fatto bene leggere un messaggio che si rivolgeva con il tu, forse senza sapere che l’avrei letta anch’io (secondo me Qualcuno lassù ha illuminato i passi; sa come farlo: leggi il Salmo 118,105).
Un giorno leggi di una catechesi del Papa; la cerchi, la leggi. La rileggi. Passano i giorni e quelle parole, come un sorso di acqua fresca continuano a tenerti desto il cuore e la mente. Ogni volta che arriva un momento “no” quelle parole tornano a dare pace.
Nascono così i segnalibri della serie “Sete di speranza”. Sono frasi tratte da quella catechesi di Papa Francesco su “Educare alla speranza”. Quando avverto che le scorte di speranza stanno esaurendosi quelle parole si fanno spiraglio nel buio, stella polare nella notte.
A quelle se ne aggiunge una di Madeleine Delbrel (semplicemente una grande!) su parola e silenzio, su parole e carità.
Sono anche questi un esperimento di comunicazione di parole belle, di parole di cui abbiamo tanto bisogno!
Come ho scritto nella locandina, «… ogni giorno abbiamo sete! Ci sono giorni in cui “tutto è ok, grazie!”, ma ci sono anche giorni “no”, giorni “ni” … e giorni in cui “lasciamo perdere che è meglio”.
Un’immagine, una parola, una frase per sollevare … il piccolo grande mondo che è dentro di te!
Tra le pagine di un libro, negli anfratti del cuore».
Se vuoi dargli un’occhiata, scrivimi pure! Ciao.
donO