Dopo l’Epifania è sempre un po’ difficile ripartire perché – specie i più giovani – dopo tanti giorni di vacanza non ci si sente abbastanza in forze per gli impegni quotidiani. Il Vangelo di oggi (Mt 4,12-17.23-25) annuncia l’invito alla conversione da parte di Gesù e ci fa scorgere i tratti della sua quotidianità: percorre, insegna, annuncia e guarisce.
A me sembra che qualche volta con troppa superficialità guardiamo alla divino-umanità del Signore. Ci torneremo. Per oggi cedo il passo ad un compianto biblista di spessore, Alber Vanhoye, il quale affermava:
«Se vogliamo una spiritualità di sogno, di evasione, cercando entusiasmo al di fuori della nostra condizione quotidiana, non siamo fedeli a Gesù, non riceviamo la sua luce e rivelazione.
Invece se incontriamo Gesù nella carne, cioè nella nostra vita quotidiana, nelle nostre responsabilità concrete, allora veramente siamo in contatto con lui, vero, autentico e riceviamo i doni più grandi.
Oggi, nel nostro lavoro, pensiamo che stiamo riconoscendo che Gesù Cristo è venuto nella carne, è insieme Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, e che noi stiamo seguendolo nella sua via di incarnazione».
Buona e santa (per davvero) giornata